Ossimoricamente ossimorica
(Novenari con schema metrico ABBAABBABA CDDCCDDCDC EFFEEFFEFE GHHGGHHGHG. ..... A) Chi è Carla? Un mistero irrisolto risolto nel pianto che ride, nel riso che piange e sorride di sale tra lacrime sciolto. Scompaio col buio stravolto di luce irradiata che vide l’oscuro bagliore e le sfide dell’ombra sul chiaro dissolto... Il sole notturno mi arride, il nero diurno ho sul volto. Compaio nell’attimo assente, celata al futuro passato del tempo che scorre, adagiato sull’ieri immolato al presente. Io vertice cavo e silente, rettangolo curvo sul lato, molecola in cerchio alterato, “p greco” di rombo vivente, ossigeno d’aria svuotato, carbonio mai tetravalente. Io vivo nell’odio d’amare, poi muoio di quel sentimento che amore discioglie in tormento nell’astio che ama placare l’affetto proclive ad odiare... Son stasi di quel movimento che scioglie la roccia in unguento, antitesi preliminare, epilogo di allineamento, speranza del mio disperare. Contrario di un’altra me stessa, sdoppiata in uguale all’opposto, mi bagno d’asciutto riposto, m’asciugo di pioggia riflessa nel lume che il plumbeo sconfessa, tingendo d’opaco nascosto il fulgido grigio scomposto. Micetta col cuor di leonessa famelico gatto trasposto, angelica ma diavolessa. Mi vesto con nuda sostanza, son spoglia di densa apparenza, vicina proclamo l’assenza, lontana io son vicinanza, e l’eco che dà lontananza riecheggia una dolce presenza (con voce di amara sentenza) nel muto clamore che avanza e miagola l’inesistenza di un cane che abbaia ad oltranza. Son cielo nell’acqua salata e mare di stelle all’aurora col miele che l’iride indora di neve all’estate votata. Vocale stridente e dannata, delizia di canto che irrora lo spazio intrecciato nell’ora riversa alla sera neonata, mattino in mutezza sonora che vira in cupezza irraggiata. Ma, forse, nessuno capisce... (ahimè, non capisco neanch’io!), ossimoro schietto quel mio contrasto che sempre stupisce. Son lama che il sangue lenisce, nel lieto dolor di un addio, nel torbido baluginio son cura che azzanna e ferisce… Io bianco nel rosso brillio e rosso che al bianco arrossisce. Chi è Carla? Un mistero irrisolto... |