13-02-09
(Notte – neve – studio) Quei cerchi concentrici pervadono la stanza asfittica bunker di nebbia in filigrana Sguscio lessemi e accezioni tarlate Non riesco a fendere il buio Strisciano idee vuote Gracchiano i vetri picchiettanti La rabbia deforme scrosta le pareti nauseanti di betulla Nel libro carnoso sobbalzano odi germaniche e linguisti defunti Spengo la candela che brucia parole Annuso il silenzio rimugino luci e ombre La neve si posa sui versi di Foscolo cresce nei fogli opachi l’amica risanata Wagner abbozza il sostrato e sento l’odore del Geist der Sprache La morfologia divora il capitolo ormai restano gocce d’inchiostro e fricative labiali Avanzano i graffi della notte foni all’arsenico premeditati Il cielo svescia rabbioso Traboccano sciami di pietre Stalattiti di ghiaccio trafiggono i pori Noia corrosa Assiomi redenti Rien de plus… |