Le mie cento identità
Vestale controluce
danzo acque di vergine senza un altare Riccioli impervi d’Afrodite vermiglio di guance che nessun tempio scalfisce Sacerdotessa d’occulto celebro le oscure sembianze forse druida per Medianémeton o Valchiria servitrice di Odino Balùgino inquieti paesaggi Dea Morrìgan sposa di guerra Cortigiana nutrice viandante Incarno l’assoluta deità M’irroro di sangue mortale Sono strega d’annata al crepuscolo Alchimista e poeta nelle notti d’eclissi Vago d’inchiostro nei meandri del tempo Muoio rinasco e mutando straborda il mio ego Cultrice di Iside errabonda per le strade di Tebe Ancella d’Atene scaltra concupisco il tiranno Io geisha distillo carezze al calar delle tenebre Madame de Versailles all’alba intreccio odi francòfone Sono donna dai mille volti Cantastorie fiorista antiquaria Etrusca di bùccheri e canopi ninfa Calipso tra le onde del cuore Navigatrice di libri cambio rotta quando muta la luna Oggi badessa di claustrum normanno Domani castellana che attende i crociati Indovina proclamo la ieratica assenza Scultrice plasmo stagioni di marmo Eterea finzione? Taccio e dipano i miei fragili incanti (Tratta da “Frammenti d’inchiostro vagolanti) |