Geisha per una notte
Miraggio rosso che mi percuote i seni come un tamburo di spezie - tu mio fuoco proibito - vorrei strapparti il cuore con grovigli di unguenti e profumi e annodarti i polsi con i miei capelli d’onice poi tatuarti le mie labbra sino a farti sanguinare e stendere un foulard di sussurri sulle tue nudità di muschio E imbrigliarti le mani - mentre la luna si flette - con la mia pelle di giglio tra la notte che gocciola e il kimono setoso di pieghe e silenzi sulle note di un violino ardente Pendio di corse proibite vorrei attraversarti con piedi vellutati e ricoprirti di fiori di loto e parole accese che sostano sulla tazza del tè Distillarti carezze da geisha come riserva di caccia vorrei in questa notte che brucia - mio fuoco di virilità - quando le stelle tacciono e ci inchiodano i corpi |